Donne by Charles Bukowski

autore:Charles Bukowski
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Erotica, Fiction
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Non si poteva

sottovalutare il pubblico ma non bisognava nemmeno leccargli il culo. C'era una via di mezzo, e bisognava trovarla.

Lessi altre poesie, continuai a bere birra. Ero sempre più ubriaco. Era difficile leggere. Saltavo righe intere, lasciavo cadere i fogli sul pavimento. Poi smisi di leggere e restai seduto sul palco a bere.

«Bello»,dissi, «mi pagate per guardarmi bere»

Feci uno sforzo e lessi ancora qualche poesia. Alla fine ne lessi un po' di quelle sporche e decisi di finire li.

«Ecco fatto», dissi.

Urlarono che ne volevano ancora.

I ragazzi del macello, i ragazzi di Sears Roebuck, tutti i ragazzi di tutti i magazzini nei quali avevo lavorato da ragazzo e da uomo non ci avrebbero mai creduto.

In ufficio c'era ancora da bere, parecchi spinelli belli grassi e pasticche. Marty prese il citofono per chiedere quanta gente c'era.

Tammie guardò fisso Marty.

«Non mi piaci»,disse. «Non mi piacciono i tuoi occhi»

«Non preoccuparti dei suoi occhi»,le dissi. «Prendiamo i soldi e andiamo»

Marty riempì l'assegno e me lo tese. «Ecco qua», disse, «200 dollari...»

«200 dollari?», strillo Tammie. «Brutto figlio di puttana!»

Guardai l'assegno. «Sta scherzando», le dissi, «calmati»

Lei mi ignoro. «200

dollari»,disse a Marty, «brutto figlio...»

«Tammie»,dissi, «sono 400

dollari»

«Gira l'assegno», disse Marty, «e ti do i contanti»

«Ho bevuto un bel po' là fuori»,disse Tammie. «Ho chiesto a un tizio: "Posso appoggiarmi contro di te?". E

lui ha detto: "O.K."»

Girai l'assegno e Marty mi diede un mucchio di dollari.

Me li misi in tasca.

«Senti, Marty, è meglio che andiamo»

«Odio i tuoi occhi»,disse Tammie a Marty.

«Perché non vi fermate un po' e facciamo una chiacchierata?», mi chiese Marty.

«No, dobbiamo andare»

Tammie si alzò in piedi.

«Devo andare in bagno»

Uscì.

Io e Marty restammo li seduti. Passarono i minuti.

Marty si alzò e disse, «Aspetta un attimo, tornò subito»

Aspettai, 5 minuti, 10

minuti. Uscii dall'ufficio e dalla porta posteriore. Andai nel parcheggio e salii sulla Volks. Passarono quindici minuti, poi 20, 25.

Le do ancora 5 minuti poi me ne vado, pensai.

Proprio in quel momento Marty e Tammie uscirono dalla porta di servizio e imboccarono il vialetto.

Marty mi indicò col dito.

«Eccolo»,disse. Tammie si avvicino. Aveva i vestiti in disordine, tutti scomposti.

Salì sul sedile posteriore e si raggomitolò.

Mi persi 2 o 3 volte sull'autostrada. Alla fine arrivai davanti a casa.

Svegliai Tammie. Scese dalla macchina, corse su per le scale fino a casa sua e sbatté la porta.

Era un mercoledì sera, le 12.30, e io stavo male come un cane. Mi bruciava lo stomaco, ma riuscii lo stesso a tener giù qualche birra.

Tammie era con me e sembrava preoccupata e premurosa.

Dancy era dalla nonna.

Anche se stavo male, la serata si preannunciava buona... noi due soli, insieme.

Bussarono alla porta. La aprii. Era il fratello di Tammie, Jay, con un altro ragazzo, Filbert, un piccolo portoricano. Si sedettero e io diedi loro una birra.

«Andiamo a vedere un film porno», disse Jay.

Filbert se ne stava lì seduto. Aveva un paio di baffi neri ben curati e una faccia quasi completamente priva di espressione.

Non mandava nessun tipo di vibrazioni. Mi vennero in mente parole come vuoto, legnoso, morto, eccetera.

«Perché non dici qualcosa, Filbert?»,chiese Tammie.

Lui non rispose.

Mi alzai, andai al lavandino della cucina e vomitai.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.